🕑 7 min di lettura
L’intento di questo articolo è quello di condividere la mia esperienza personale e le conoscenze che ho acquisito lungo il mio cammino, per aiutare le persone a comprendere se sono empatiche, riconoscerlo, capirlo e vivere con la consapevolezza che l’empatia è un dono, e non un peso. Non troverete ricerche scientifiche in queste righe, solo il mio vissuto e le intuizioni che ho maturato nel tempo.
Molte persone che possiedono questa meravigliosa capacità si sentono spesso sopraffatte o in difficoltà, ma con la giusta consapevolezza e le giuste pratiche, l’empatia può trasformarsi in una forza potente e positiva. È proprio questo che vorrei esplorare: come imparare a gestire e onorare l’empatia per farla diventare uno strumento di crescita personale.
Le mie Esperienze
Per me, tutto ha avuto inizio con la pratica dello yoga e del reiki. Prima di allora, da piccola, avevo vissuto episodi che andavano oltre il “normale” ma che non riuscivo a comprendere. Solo in seguito, quando mi sono avvicinata al mondo delle sensibilità intuitive, ho capito che ciò che vivevo era connesso a queste percezioni sottili che tutti possediamo, ma che non sempre sviluppiamo.
Per chiarire meglio cosa intendo per empatia, è importante fare un passo indietro e spiegare cosa sono le sensibilità intuitive (o “Clairs” in inglese). Queste sono capacità innate che tutti noi possediamo, ma che spesso non sviluppiamo o riconosciamo pienamente:
Chiaroveggenza: la capacità di percepire informazioni visivamente attraverso l’intuizione.
Chiarudienza: la capacità di sentire suoni o parole che non provengono dal mondo fisico.
Chiarsentienza: la capacità di percepire l’energia sottile, sia in persone che in ambienti.
Chiarogustanza: la capacità di ricevere informazioni attraverso il gusto, senza mettere nulla in bocca.
Chiargustanza: la capacità di percepire odori che non sono fisicamente presenti.
Chiaroconoscenza: la capacita’ di sapere che qualcosa è vero, anche se non l’hai visto, sentito o percepito. Semplicemente lo sai.
Chiartangenza: la capacità di sentire l’energia attraverso il tatto, percependo vibrazioni o sensazioni sottili.
Tutti noi nasciamo con queste sensibilità, ma purtroppo, crescendo, tendiamo ad ignorarle, dando priorità ai cinque sensi fisici e trascurando il “sesto senso”. Se una di queste sensibilità è sviluppata ma non riconosciuta, può essere facile sentirsi confusi o addirittura sopraffatti dalla propria percezione del mondo.
Empatia e Sensibilità Intuitiva: Qual è la Differenza?
Potresti chiederti: qual è la differenza tra le abilità empatiche e le sensibilità intuitive? La distinzione principale è che le sensibilità intuitive sono il mezzo attraverso il quale sperimentiamo l’empatia. Immagina le sensibilità come un imbuto che canalizza informazioni sottili verso la nostra consapevolezza.
Ad esempio, un empatico che ha una connessione forte con gli animali potrebbe percepire le emozioni di un animale attraverso la chiarsentienza, ma potrebbe anche comunicare con esso tramite il tatto (chiartangenza). Un empatico psichico, invece, potrebbe ricevere intuizioni o visioni (chiaroveggenza) e percepire sensazioni fisiche che lo guidano nel comprendere meglio gli altri.
È importante notare che, mentre quasi tutti gli empatici possiedono almeno una sensibilità intuitiva, non tutti coloro che hanno sviluppato capacità intuitive sono empatici. Puoi avere un’intuizione acuta senza essere necessariamente empatico.
La Mia Esperienza con le Sensibilità Intuitive
Nel 2019, quando ho iniziato a praticare reiki e yoga, ho sentito come se si aprisse un nuovo mondo davanti a me. All’inizio, mi sembrava di impazzire, perché percepivo energie sottili e informazioni che non riuscivo a spiegare con la logica. La mia mente cercava di razionalizzare queste percezioni, etichettandole come “paranormali”, ma alla fine ho capito che non c’era nulla di anormale: si trattava di capacità intuitive che, se non riconosciute, possono sembrare strane o travolgenti.
Oggi, con più consapevolezza, riconosco che le mie sensibilità principali sono la Chiaroconoscenza e la Chiarsentienza, e questo mi ha permesso di vivere in modo più equilibrato e di aiutare gli altri attraverso le percezioni sottili che ricevo. Questa consapevolezza mi ha dato la chiave per vivere in armonia, trasformando ciò che inizialmente era confuso in un dono prezioso.
Riconoscere e Abbracciare la Tua Empatia
Capire il tipo di empatia che possiedi può davvero trasformare questa sensibilità da un peso a un dono. Riconoscere le tue qualità empatiche specifiche ti permette di navigare nel mondo con maggiore consapevolezza, stabilire confini sani e creare connessioni autentiche con gli altri.
Esistono diverse tipologie di empatici, ognuna con caratteristiche uniche.
Ecco come puoi riconoscere quale tipo di empatia potresti avere:
Empatici fisici: percepiscono i sintomi fisici degli altri. Possono sentire dolore o malessere come se fosse il loro.
Empatici emotivi: avvertono le emozioni degli altri come proprie, spesso vivendo le stesse sensazioni di gioia, tristezza o ansia.
Empatici intuitivi: hanno una percezione straordinaria della realtà, ricevendo intuizioni e segnali che li connettono a mondi invisibili, come la telepatia, la comunicazione con gli animali o la lettura energetica degli ambienti.
Gli empatici intuitivi, in particolare, tendono a essere molto influenzati dall’energia esterna, e per questo è importante imparare a gestire la propria sensibilità. Imparare a proteggersi è essenziale per evitare l’esaurimento emotivo.
Come Capire Se Sei Empatico
Se ti stai chiedendo se sei empatico, ecco alcune domande che ti possono aiutare a chiarire il dubbio:
Ti capita di sentire le emozioni degli altri come se fossero le tue?
Ti senti spesso sopraffatto o esausto dopo essere stato con alcune persone?
Sei particolarmente sensibile agli ambienti o alle energie che ti circondano?
Ti è difficile guardare notizie o film che trattano temi emotivamente pesanti?
Le folle ti prosciugano energeticamente, mentre la solitudine ti rigenera?
Percepisci intuizioni su le persone e su cose senza che te le dicano?
Se hai risposto sì a molte di queste domande, probabilmente sei una persona empatica. Ma riconoscere la tua empatia è solo il primo passo. Imparare a gestirla è fondamentale.
Cura di Sé per Empatici
Gli empatici intuitivi sono spesso spugne emotive, assorbendo l’energia degli altri senza filtri.
Per evitare di essere sopraffatti, è cruciale imparare a proteggersi e radicarsi.
Ecco alcune pratiche utili:
Fai delle pause: prenditi del tempo durante la giornata per ricaricarti e riconcentrarti.
Sii consapevole delle persone con cui trascorri del tempo: circondati di chi ti arricchisce, non di chi ti svuota.
Proteggiti: usa tecniche di visualizzazione, come immaginare una luce che ti circonda, per creare una barriera protettiva dalle energie esterne.
Prendersi cura di sé è fondamentale per gli empatici: pratiche come meditazione, yoga, passeggiate nella natura e qualsiasi attività che favorisca l’equilibrio interiore sono essenziali per evitare il “burnout” emotivo.
Usa i cristalli: i cristalli possono essere potenti alleati per il radicamento e la protezione energetica.
Conclusione
Essere empatici è un dono che può arricchire la nostra vita e quella degli altri. Tuttavia, se non viene gestito correttamente, può diventare un peso. Imparare a stabilire confini, praticare l’auto-cura e sviluppare consapevolezza emotiva sono passi fondamentali per vivere una vita empatica sana ed equilibrata.
Riflessione finale
Se sei una persona empatica, ti invito a riflettere su come questa qualità influisca sulla tua vita. Sei riuscito a trovare un buon equilibrio tra l’apertura verso gli altri e la protezione di te stesso? L’empatia può portare a connessioni più profonde, ma richiede attenzione e cura di sé. Come ogni dono, se usato con saggezza, l’empatia può diventare una forza che ti aiuta a vivere meglio e a rendere il mondo un posto più armonioso.